L’incubo del roaming per chi telefona, naviga, scarica la posta elettronica e si connette ai social dall’Europa non farà più paura dal 30 giugno 2017. L’UE si è espressa, tra due anni, scatterà finalmente l’abolizione dei costi extra che si pagano quando si usa il proprio numero telefonico fuori dai confini nazionali. Ma cosa cambierà? In che modo? Ecco di seguito cosa accadrà.
Sarà sicuramente una svolta per i consumatori europei che potranno usare il cellulare spendendo gli stessi soldi come farebbero nel proprio Paese senza preoccuparsi più di disattivare la connessione dati appena scesi dall’aereo.
Lo scorso marzo, dopo mesi di audizioni, giri di tavolo e negoziati falliti, il Consiglio UE aveva deciso di far pagare il roaming fino al 2018, firmando un compromesso al ribasso sul regolamento che avrebbe introdotto solamente una limitazione del sovrapprezzo delle telefonate oltre confine.
Quando cesserà il roaming
Se per la definizione dei dettagli tecnici toccherà aspettare le prossime settimane, nel testo sono già presenti i nuovi costi.
L’abolizione completa dei costi del roaming, scatterà dal 30 giugno 2017, verrà però preceduta da un primo taglio il 30 aprile 2016.
Da aprile, le tariffe attualmente in vigore saranno rimpiazzate da un costo extra massimo davvero irrisorio di 0,05 euro al minuto per le chiamate, di 0,02 per gli SMS, di 0,05 per megabyte per i dati internet utilizzati. Iva esclusa.
L’azzeramento del costo del roaming farà perdere alle società nazionali delle telecomunicazioni un sacco di soldi, con il rischio concreto che gli operatori di queste ultime possano rivalersi sul traffico nazionale per i mancati introiti.
L’accesso a Internet diventerà libero
Il testo definitivo dell’accordo deve passare il voto del Consiglio ed Europarlamento prima di diventare legge, anche se l’ok è scontato dal momento che è stata già raggiunta l’intesa.
L’intesa raggiunta tra i Paesi membri è però più complessa, avendo stabilito anche le regole della NET neutrality, letteralmente neutralità della rete. Un principio abbastanza semplice:
- tutto il traffico su Internet deve essere trattato allo stesso modo, senza creare corsie preferenziali
- per fare in modo che un contenuto sia caricato più velocemente di un altro
- o che un provider possa bloccare o rallentare l’accesso a particolari siti o servizi online.
L’UE ha, quindi, deciso che l’accesso a Internet diventi libero fatta eccezione per i cosiddetti servizi specializzati e per quelli innovativi (ad esempio la tv via web).
Ma i critici sostengono che le norme sono contraddittorie:
- perché mirano a eliminare qualsiasi discriminazione dal traffico Internet, consentendo allo stesso tempo troppe eccezioni alla regola
- toccherà ai 28 Stati Membri definire le modalità per vigilare sul rispetto di questi principi e le ammende per chi li dovesse violare.
L’Europa ha anche provveduto a regolamentare un altro aspetto di questo accordo:
- la Commissione UE dovrà definire entro i prossimi 24 mesi delle clausole di “fair use”
- ed evitare che qualcuno acquisti una Sim in un Paese in cui le tariffe sono più basse per poi utilizzarla regolarmente nello Stato in cui vive.