Una vecchia moka diventa un vaso per i fiori, una camicia bucata è stoffa preziosa per i lavori di tappezzeria, mentre le bottiglie di plastica possono dare vita a oggetti di design unici e originali. La responsabilità ambientale passa anche dal riciclo creativo e dal concetto di riparabilità. Ecco alcuni consigli per ridurre il tuo impatto sul pianeta, tagliando allo stesso tempo sprechi e spese inutili.
Cos’è il riciclo creativo
Sempre più popolare e diffuso, il riciclo creativo abbina fai da te e sostenibilità. L’abilità di dare una seconda vita a oggetti rotti o vecchi diventa così un hobby creativo e, in alcuni casi, una vera professione. Sono infatti moltissimi gli artigiani e gli artisti green capaci di realizzare sorprendenti opere di design pescando da materiali di scarto. Tra gli oggetti più utilizzati troviamo ad esempio le bottiglie di plastica, ma anche bancali di legno, abiti dismessi e vecchi giornali possono essere usati per progetti creativi divertenti e amici dell’ambiente. Vediamo qualche esempio!
Idee originali per il riciclo creativo
Se ti intriga il fai da te, e sei in cerca di un hobby utile e rilassante, puoi metterti subito alla prova con un progetto di riciclo creativo. Online trovi centinaia di spunti e tutorial adatti anche ai neofiti per iniziare. Per esempio:
- Bottiglie di plastica: un giardino verticale, un portavaso, un portapenne da realizzare con i bambini…sono solo alcune idee per limitare la quantità di plastica che soffoca gli oceani. I tappi possono invece diventare simpatici segnaposto o bijoux di design.
- Giornali e riviste: usali come carta regalo per pacchetti unici e personalizzati, per pulire specchi e vetri senza lasciare aloni (è sufficiente bagnare un foglio di giornale, accartocciarlo e strizzarlo per eliminare l’acqua in eccesso, e con olio di gomito i passarlo con energia sul vetro: effetto brillante assicurato!), ma anche per decorare mobili e oggetti con la tecnica del decoupage.
- Abiti dismessi: non servono particolari abilità sartoriali per cucire una federa per cuscino usando la stoffa di una vecchia camicia. Allo stesso modo è sufficiente un po’ di impegno per trasformare i jeans in borse, astucci e custodie portacellulari, ma anche la lana dei maglioni che non usiamo più può avere una seconda vita utlizzandola per creare muffole, scalda collo, finanche bijoux.
Basta buttare: impara a riparare
Ridurre gli sprechi significa anche imparare a riparare, lo dimostra il moltiplicarsi di esperienze come “restarter e repair cafè” che, dopo essersi diffusi all’estero, sono finalmente sbarcati anche in Italia. Si tratta di locali, siti web, laboratori artigianali, associazioni di volontariato e normali negozi accomunati da un’unica missione: arginare gli acquisti compulsivi e gli sperperi ricominciando ad aggiustare gli oggetti danneggiati!
Quante volte, davanti al guasto di un dispositivo elettrico o elettronico ci siamo sentiti dire “ripararlo non conviene, si fa prima a comprarlo nuovo?”. Questa affermazione non soltanto è falsa – spesso riparare conviene, eccome – ma non tiene conto dei costi ambientali legati alla produzione dei nuovi oggetti e allo smaltimento dei vecchi.
Sei in cerca di spunti e consigli per adottare uno stile di vita più responsabile? Continua a seguirci, sono in arrivo tante guide pratiche per diventare subito più sostenibili e ridurre il tuo impatto sul pianeta!