Saper gestire al meglio i risparmi personali e familiari è fondamentale, soprattutto in tempi di crisi.
Ma come farlo al meglio? La teoria dei “conti mentali” può venirci in aiuto, però dobbiamo capire bene quando conviene usarla (per esempio per pianificare i risparmi) e quando, invece, potrebbe trarci in inganno (soprattutto in caso di investimenti).
Vediamo allora di cosa si tratta!
Cosa sono i conti mentali
La teoria dei “conti mentali” (mental accounting) è stata sviluppata dall’economista americano Richard Thaler nell’ambito dell’economia comportamentale. Questa teoria ipotizza che le scelte economiche delle persone non siano perfettamente razionali, ma anzi siano il frutto di un sistema di “contabilità mentale” basato su intuizioni e convinzioni personali.
Quando i conti mentali sono “trappole mentali”
Gestire gli investimenti facendosi guidare dai conti mentali potrebbe rivelarsi rischioso, in quanto la mente umana è facilmente soggetta a preconcetti e visioni parziali.
Per esempio tendiamo a preferire investimenti geograficamente vicini a noi, trascurando soluzioni più distanti ma magari potenzialmente più redditizie.
Similmente, valutiamo di più un bene in nostro possesso rispetto a un bene che non possediamo. Ciò accade quando non consideriamo il denaro a cui stiamo rinunciando non vendendo il bene che possediamo (il cosiddetto costo opportunità), oppure quando consideriamo i costi vivi per acquistare un bene al pari di una perdita (da cui istintivamente vogliamo tenerci alla larga).
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Un altro preconcetto si verifica quando acquistiamo qualcosa che non ci è utile per il semplice fatto di poterla comprare a un prezzo che riteniamo molto scontato rispetto al normale, convinti di aver fatto un affare.
Queste convinzioni e intuizioni, quindi, possono portarci a non valutare bene un investimento o non gestire al meglio le nostre finanze. Per questo è fondamentale saper riconoscere ed evitare comportamenti irrazionali e dannosi.
In particolare quando si ha a che fare con gli investimenti, poi, sono fondamentali conoscenze di natura economica e finanziaria e non ci si deve assolutamente esimere dal seguire i consigli di specialisti ed esperti del settore, in modo da non sperperare i propri soldi.
Usare i conti mentali per gestire i risparmi
Altre volte, tuttavia, i conti mentali possono venire in nostro aiuto per la gestione dei risparmi.
Secondo questa teoria, infatti, si tende a suddividere il denaro creando differenti budget per le spese e categorizzando ricchezza e reddito. Questo va in contraddizione con la teoria economica, secondo cui il denaro dovrebbe essere considerato allo stesso modo indipendentemente dalla sua fonte o da come vogliamo impiegarlo.
Eppure molte famiglie tendono a compiere le proprie scelte di consumo con un sistema psicologico basato su questi conti, creando differenti budget in modo da non spendere troppo in nessuna categoria di consumo.
Se usato bene, questo approccio può aiutare a gestire consapevolmente il denaro in base alle reali esigenze personali e familiari, prioritizzando spese importanti e minimizzando sprechi che non aggiungono alcun valore.
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Inoltre, il metodo si può applicare per sia per gestire le finanze quotidiane che per realizzare progetti futuri. Per esempio, vogliamo mettere da parte un gruzzoletto per comprare casa? Stiamo programmando un viaggio che desideriamo da tempo? Vogliamo risparmiare per gli studi dei figli? In quest’ottica è importante porsi degli obiettivi concreti, associati a motivazioni ben precise, in modo tale da stare alla larga dalle tentazioni. Avere obiettivi chiari ci aiuta anche a differenziare al meglio il nostro portafoglio e scegliere tra diverse tipologie di investimento. Infatti, a ogni investimento è collegato un potenziale rendimento ma naturalmente anche un rischio, da prendere accuratamente in considerazione.
Similmente, le persone tendono a categorizzare reddito e ricchezza in un modo che influisce direttamente sulla spendibilità del denaro.
Infatti la provenienza dei soldi fa la differenza: diversi studi hanno dimostrato che percepiamo diversamente la stessa somma di denaro se ottenuta in modo occasionale e inaspettato (per esempio vinta al lotto) o meno (per esempio a seguito di un aumento di stipendio sudato a lungo). Nel primo caso tendiamo a spendere il denaro prontamente e in modo frivolo, mentre nel secondo caso siamo molto più prudenti e conservativi.
Un effetto simile si verifica in base alla “forma” della ricchezza: spendiamo facilmente la liquidità che abbiamo in conto corrente, ma tendiamo a essere prudenti quando si tratta di attingere da un patrimonio immobiliare.
Conoscere questi sistemi mentali ci aiuta a percepire e trattare in modo corretto il denaro, gestendo i risparmi in maniera responsabile!