La Cessione del Quinto è una forma di prestito che riscuote da sempre grande successo tra dipendenti pubblici e pensionati. I motivi sono diversi e vanno dalla sostenibilità della rata alla trattenuta diretta sulla busta paga o sulla pensione, per un finanziamento comodo e senza pensieri. Continua a leggere per saperne di più.
La Cessione del Quinto è un prestito che prevede sempre una copertura assicurativa sulla vita e sull’eventuale perdita di lavoro. Ma cosa succede in caso di licenziamento o dimissioni?
Ecco i possibili scenari che si prospettano per chi pur avendo una Cessione del Quinto perde il proprio impiego.
In caso di perdita del lavoro
La richiesta di Cessione del Quinto dello stipendio è accompagnata per legge da:
- un contratto di assicurazione per fine vita
- o termine del rapporto di lavoro.
Nel caso in cui il lavoratore decida di rassegnare le proprie dimissioni o venga licenziato, il datore di lavoro tratterrà tutte le somme maturate dal lavoratore e le verserà:
- o alla Banca
- all’Istituto di credito fino a raggiungere la cifra ancora dovuta.
In questo caso le somme alle quali ci si riferisce sono:
- l’ultimo stipendio non ancora riscosso
- eventuali ferie non godute
- la tredicesima o il trattamento di fine rapporto (TFR).
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Nell’ipotesi in cui la somma da restituire superi il TFR la compagnia assicurativa provvederà a saldare le rimanenti rate e successivamente potrà concordare con il lavoratore un piano di rientro fino a estinzione dell’importo dovuto.
Se il debito della Cessione del Quinto è inferiore al TFR, invece, verrà saldato con parte del TFR e la restante somma verrà versata a favore del lavoratore.
In conclusione, sia che si tratti di dimissioni e sia in caso di licenziamento, l’assicurazione provvederà in parte o nel totale alla copertura delle rate rimanenti, garantendo così la serenità propria e della famiglia.