La Cessione del Quinto ha una storia molto lunga e interessante che affonda le sue radici nella metà del 1800. Da allora sono cambiate molte cose e questa forma di finanziamento, pensata in origine per i soli dipendenti statali, è divenuta ad oggi la forma di prestito più apprezzata in Italia. Scopriamo insieme le varie tappe.
La Cessione del Quinto è nata in seguito a una richiesta del re Vittorio Emanuele II che voleva offrire ai dipendenti statali la possibilità di chiedere un finanziamento attraverso modalità agevolate. Da quel momento, bisognerà attendere un altro secolo per delle modifiche sostanziali al provvedimento regio.
I punti di svolta
Nel 1950, con la legge 180/50, la Cessione del Quinto è stata regolamentata in modo maggiormente dettagliato. Il testo comprendeva:
- le discipline sul sequestro;
- sul pignoramento;
- sulla Cessione del Quinto dello stipendio, dei salari e delle pensioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e le regolamentazioni per quanto riguarda l’esecuzione di tali discipline.
Per i successivi cinquant’anni la Cessione del Quinto rimarrà un finanziamento privilegiato ottenibile solamente da dipendenti e pensionati pubblici e statali.
Per ulteriori modifiche e adeguamenti bisognerà aspettare la fine del 2004:
- con la legge finanziaria 311 del 30 dicembre la Cessione del Quinto prevedeva l’apertura anche ai dipendenti delle aziende private e ai pensionati pubblici e privati;
- e con la legge 80 del 2005 veniva formalizzato non solo il punto precedente ma anche l’età massima a fine piano dei pensionati.
Tra le novità, che hanno di fatto reso la Cessione del Quinto il prestito che conosciamo oggi, ricordiamo:
- l’eliminazione del monopolio Inpdap, allora unico ente autorizzato ad emettere coperture assicurative sulla cessione del quinto;
- l’introduzione di termini più lunghi nella durata del prestito (tra i 24 e i 120 mesi);
- l’introduzione della trasparenza contrattuale;
- la possibilità di chiedere il prestito anche per i neoassunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Il prestito ideale per dipendenti e pensionati
La Cessione del Quinto nel tempo ha assunto sempre più il ruolo di prestito ideale per pensionati e dipendenti tanto che è risultata nel primo trimestre del 2021 il finanziamento più richiesto in Italia. Questo si deve senza dubbio alle sue particolari caratteristiche che la rendono un prodotto unico nel suo genere:
- è un prestito non finalizzato, per cui la persona che richiede il finanziamento non è tenuta a giustificare l’utilizzo;
- i tassi di interesse in Convenzione NoiPA/INPS sono concordati direttamente e centralmente con le amministrazioni di appartenenza e tendono ad essere più bassi rispetto ad un prestito personale;
- la restituzione è semplice, perché spetta al datore di lavoro o all’ente pensionistico versare la rata trattenendo l’importo dalla busta paga o dal cedolino della pensione;
- permette di ottenere importi maggiori e durate più lunghe;
- è sostenibile, perché la rata non può mai superare il quinto dello stipendio o della pensione;
- è coperta da assicurazione contro ogni evento.
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