La prossima manovra finanziaria preannuncia novità per le pensioni, includendo potenziali bonus per chi decide di posticipare il momento del pensionamento e nuove modalità di gestione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Ecco cosa sapere.
TFR e previdenza complementare
Il Governo sta valutando l’introduzione della destinazione obbligatoria di una quota del TFR verso i fondi pensione. I lavoratori sotto i 35 anni potrebbero convogliare il 25% del loro TFR ai fondi pensione, creando una sorta di “mini-copertura” previdenziale che si aggiunge a quella obbligatoria. Altre ipotesi includono percentuali più basse (5-10%) con meccanismi meno vincolanti, mantenendo così un equilibrio tra obbligatorietà e volontarietà.
Quota 41 contributiva e altri aggiustamenti
Un’altra proposta riguarda la reintroduzione di Quota 41 in una formula contributiva, sebbene questa richieda una copertura finanziaria significativa che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) non sembra incline a garantire.
Bonus mirati e rivalutazioni
Il Governo sta anche considerando l’adozione di bonus mirati per stimolare il posticipo del pensionamento in specifiche categorie professionali, seguendo l’esempio del passato bonus Maroni. Inoltre, si discute di una possibile ridefinizione dell’indicizzazione delle pensioni all’inflazione, mirata a recuperare risorse per il settore previdenziale, proteggendo al contempo gli assegni più bassi.
In sintesi
La manovra 2025 si profila come un importante momento di riflessione e azione per il futuro delle pensioni italiane. Le decisioni che scaturiranno avranno un impatto significativo per i lavoratori attuali e per le future generazioni.
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