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Riforma Pensioni: il 2025 sarà l’anno del cambiamento?

Il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per una Riforma importante del sistema pensionistico, che da anni riceve solo ritocchi superficiali. Ma per mantenere i benefici fiscali e rispondere alle richieste dell’Unione Europea, l’Italia deve recuperare circa 20 miliardi di euro. Ecco dove potrebbe trovarli.

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I segnali positivi per la Riforma delle pensioni

Ci sono diversi segnali positivi che suggeriscono che il 2025 potrebbe essere il momento giusto per considerare delle modifiche alle leggi sulle pensioni in Italia, in un contesto di maggiore stabilità economica.

Per avviare una Riforma delle pensioni, l’Italia necessita di circa 20 miliardi di euro che potrebbero arrivare grazie:

  • al miglioramento del mercato del lavoro, che ha visto l’aumento di contratti a tempo indeterminato e una maggiore stabilità lavorativa;
  • all’aumento del turismo estivo, che sta generando significativi introiti;
  • alla riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE, che sta aiutando a diminuire il costi del debito pubblico;
  • alla diminuzione dell’inflazione;
  • alle misure anti-evasione fiscale, che stanno aiutando lo Stato a recuperare più risorse.

Tutti questi segnali positivi suggeriscono che potrebbe essere il momento giusto per modificare almeno in parte le leggi sulle pensioni, considerato che, alla fine del 2024, scadranno alcune opzioni di pensionamento anticipato come:

Quali sono le proposte di Riforma delle pensioni?

Le proposte di Riforma previste potrebbero conservare alcuni elementi della Legge Fornero, ma apportare significative modifiche al regime di pensionamento anticipato come, ad esempio:

  • l’introduzione di maggiore flessibilità per chi desidera ritirarsi tra i 64 e i 72 anni
  • e l’offerta di incentivi per incoraggiare i lavoratori a rimanere attivi oltre l’età standard di pensionamento.

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Inoltre, la Riforma potrebbe includere l’introduzione di una “pensione di garanzia” per i giovani con percorsi lavorativi frammentati, una misura pensata per offrire maggiore sicurezza nelle fasi iniziali e variabili delle carriere.

Si prevede anche il potenziamento della previdenza complementare, con un incremento degli importi deducibili dalle tasse, che mira a incentivare il risparmio privato per la vecchiaia.

E, inoltre, si prevede di affrontare finalmente la questione del trattamento di fine servizio (TFS) e del trattamento di fine rapporto (TFR) per i dipendenti pubblici, una problematica che richiede una soluzione definitiva dopo anni di incertezze.

In sintesi

Il 2025 si profila come un anno chiave per il futuro delle pensioni in Italia, rappresentando un’occasione imperdibile per realizzare riforme necessarie e sostenibili.

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