Al termine del primo anno di sperimentazione, per Quota 100 è tempo di bilanci. Secondo i dati diffusi dall’Inps le pensioni anticipate sono aumentate del 32.8%, mentre quelle di vecchiaia hanno registrato un calo del 29%. Cosa significa? Che 4 su 5 dei nuovi pensionati sono usciti grazie a Quota 100. Scopriamo tutti i dettagli.
Quota 100: i numeri del primo anno
Nel 2019 solo 33.123 dipendenti sono andati in pensione a 67 anni, contro i 126.107 che hanno lasciato il lavoro anticipatamente in seguito all’introduzione di Quota 100, la misura che ha consentito il pensionamento con un minimo di 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. L’età media dei pensionamenti anticipati nel 2019 è stata di 62 anni a 4 mesi, di poco più altro rispetto al 2018 (61 anni e un mese), un dato che conferma la tendenza degli italiani a preferire forme di pensionamento agevolato. Tra le cause della diminuzione delle pensioni di vecchiaia c’è senz’altro l’aumento di 5 mesi dell’età minima (da 66 anni e 7 mesi a 67 anni), determinato dalla crescita dell’aspettativa di vita.
L’importo delle pensioni nel 2019
Anche se i dati sono provvisori, e non tengono conto delle pensioni ancora in attesa di essere liquidate, in linea generale si osserva un calo medio degli assegni per le pensioni anticipate, che nel 2019 scendono a 1.873, contro i 1.995 euro euro del 2018. Si tratta di una riduzione legata con tutta probabilità proprio a Quota 100, visto che l’uscita con 62 anni e 38 di contributi ha tra i suoi effetti un calo della pensione netta. L’assegno medio per le pensioni di vecchiaia nel 2019 è invece di 685 euro mensili, e sale a 1.133 per i lavoratori dipendenti. Nel corso dell’anno sono state infine versate 41.644 pensioni di invalidità (-18,14% rispetto al 2018) e 175.577 pensioni ai superstiti (in calo dell’8,02%).
Le professioni dei pensionati
Chiudiamo con alcuni numeri legati alle professioni dei lavoratori andati in pensione nel corso del 2019:
- 31.689 coltivatori diretti;
- 75.8911 artigiani;
- 64.997 commercianti,
- 26.926 parasubordinati.
Pensioni 2020: cosa cambia?
Il Documento programmatico di Bilancio (DPB) ha stabilito per il 2020 un proroga dell’APe sociale, che nel 2019 ha raccolto circa 14 mila richieste. Questo provvedimento apre la possibilità della pensione anticipata ad alcune categorie di lavoratori ai quali mancano solo 3 anni di contribuzione, a patto che abbiano raggiunto i 63 anni di età.
Buone notizie anche sul fronte di Opzione Donna, prorogata per il 2020 e richiesta nel 2019 da circa 25.000 lavoratrici.
Infine, secondo quanto prospettato al governo da CGIL, CISL, UIL, a partire dal 2020 dovremmo assistere a una sorta di mini-rivalutazione degli assegni pensionistici che hanno in importo lordo tra i 1.522 e 2.029 euro.
Per maggiori approfondimenti vi invitiamo a leggere il nostro articolo Pensioni 2020: cosa cambia a partire da gennaio?
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