Un recente studio del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), in collaborazione con EURES, ha fornito delle cifre riguardo il futuro pensionistico dei giovani italiani, che non si prospetta dei migliori. Secondo l’analisi, senza interventi significativi, le nuove generazioni potrebbero trovarsi in una situazione difficile. Ecco cosa dice lo studio.
La situazione pensionistica dei giovani italiani è al centro delle preoccupazioni secondo un recente studio del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), realizzato con la collaborazione di EURES. I risultati fanno luce sulle sfide che le nuove generazioni dovranno affrontare, mettendo in evidenza la necessità di interventi strutturali per garantire un futuro sereno.
Il primo scoglio da superare è quello dell’età pensionabile. I giovani che oggi hanno un’età inferiore ai 35 anni potrebbero dover lavorare fino a 74 anni prima di poter godere della pensione. Questo dato solleva inevitabilmente domande sulla sostenibilità e l’equità di un sistema pensionistico che potrebbe chiedere ai giovani di lavorare per così tanti anni.
E non è solo una questione di quanto tempo si lavora, ma anche di quanto si riceverà una volta raggiunta l’età pensionabile. Le proiezioni mostrano assegni di pensione più ridotte rispetto le attuali, nello specifico:
- circa 1.099 euro per i dipendenti
- e 1.128 euro per i lavoratori autonomi
cifre che rasentano il minimo garantito.
Quali soluzioni?
Ma cosa c’è alla base di questi numeri? La risposta sembra trovarsi nella crescente precarietà del lavoro tra i giovani. La:
- discontinuità lavorativa
- e le basse retribuzioni
rendono difficile accumulare contributi adeguati per una pensione dignitosa. Questo mette in discussione l’efficacia del sistema contributivo italiano, che dipende da carriere stabili e salari in crescita.
Maria Cristina Pisani, Presidente del CNG, ha sottolineato poi come la situazione attuale penalizzi in modo particolare le donne, i cui percorsi lavorativi sono spesso caratterizzati da incertezza contrattuale e salariale. Per approfondire questo tema, in questo video parliamo proprio delle criticità che le donne si trovano a dover ancora affrontare nel mondo del lavoro.
Quali possibili soluzioni allora? Tra le proposte più incisive vi è quella dell’introduzione di una pensione di garanzia per sostenere le nuove generazioni, ossia un reddito minimo garantito nella vecchiaia per tutti coloro che, nonostante abbiano lavorato, potrebbero trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità economica a causa di contributi insufficienti.
In sintesi
- In vista della riforma pensionistica in programma per il prossimo anno sarà essenziale trovare soluzioni che garantiscano un futuro sostenibile e dignitoso per tutti i giovani lavoratori italiani.
- La posta in gioco è alta, ma il futuro dei giovani italiani lo merita.
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