Pensione di vecchiaia, pensione di anzianità, APE sociale, pensione anticipata… Le novità 2019 per le pensioni sono molte e per orientarsi serve la bussola! In questo articolo facciamo chiarezza sui cambiamenti introdotti per quest’anno in materia pensionistica. Ecco punto per punto la nostra guida su requisiti e opzioni principali, dalla Quota 100, all’Anticipo Pensionistico (APE), all’Opzione Donna.
Pensioni 2019: cosa cambia?
La Quota 100 rappresenta una delle novità principali del 2019 e consentirà ai lavoratori che raggiungono entro il 31 dicembre 2021 62 anni di età e 38 di contributi l’accesso diretto alla pensione. La Quota 100 interessa i lavoratori iscritti alla gestione separata INPS, all’assicurazione generale obbligatoria (AGO), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonché i fondi sostitutivi ed esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria.
Sul fronte della pensione “tradizionale”, ovvero la pensione di vecchiaia, la novità da segnalare è l’adeguamento dell’aspettativa di vita, con uno spostamento in avanti di cinque mesi dell’età pensionabile. Questa salirà così da 66 anni e 7 mesi a 67 anni esatti (con un minimo di contributi di 20 anni).
Sono però esclusi i lavori usuranti, che mantengono invariata la precedente età pensionabile di 66 anni e 7 mesi.
Pensione anticipata per uomini e donne
La Pensione Anticipata è il trattamento pensionistico di lavoratori dipendenti del settore pubblico, privato e dei lavoratori autonomi che può essere raggiunto con il solo requisito contributivo, indipendentemente dall’età anagrafica della persona.
La legge di Bilancio 2019 conferma il pensionamento anticipato senza variazioni, visto che anche l’adeguamento dell’aspettativa di vita non ha subito modifiche. Parliamo dunque di 42 anni e 10 mesi di contributi per la pensione degli uomini e di 41 anni e 10 mesi di contributi per la pensione delle donne.
Anticipo Pensionistico: APE volontaria e APE sociale
APE sta per Anticipo Pensionistico, una forma di pre-pensionamento suddivisa a sua volta in APE volontaria e APE sociale.
L’opzione prevede in entrambi i casi:
- la possibilità di andare in pensione in anticipo di 3 anni;
- ricevere un assegno mensile “ponte” erogato dall’INP;
- il rimborso del pensionato con un piano di rate ventennale a carico del richiedente (in caso di APE volontaria) o dello Stato (in caso di APE sociale).
La differenza tra APe volontaria e APe sociale sta nel fatto che mentre il primo rappresenta la possibilità di anticipare la data effettiva di pensionamento tramite un prestito bancario da restituire al raggiungimento dell’età pensionistica, la seconda è un sussidio erogato dallo Stato a favore di alcune categorie di lavoratori svantaggiati come ad esempio disoccupati, invalidi, soggetti che assistono parenti disabili e addetti a mansioni gravose.
Opzione Donna
L’Opzione Donna, come suggerisce il nome, è pensata per le donne e in particolare per le lavoratrici che hanno la possibilità di andare in pensione a 58 anni (59 se autonome) se hanno raggiunto i 35 anni di contributi al 31/12/2018.
L’Opzione prevede lo slittamento di un anno di età rispetto al 2018, pertanto i nuovi requisiti sono:
- lavoratrici dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959;
- lavoratrici autonome nate entro il 31 dicembre 1958;
- aver maturato 35 anni di contributi o più, al 31 dicembre 2018.
Resta invariato invece il modello di calcolo della pensione che verrà effettuato con “sistema contributivo” e non misto, comportando una potenziale riduzione dell’assegno pensionistico dal 20 al 30% in meno.
Queste, al momento, le più importanti notizie in merito a requisiti e opzioni per la pensione nel 2019. Continua a seguirci per ricevere aggiornamenti su questo e tanti altri temi legati al mondo del lavoro, del risparmio e dei prestiti!