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Pensione: quali requisiti per il 2022?

RITA, Ape sociale, Quota 100 e Quota 102, Opzione donna, Pensione di vecchiaia, Pensione anticipata. La terminologia legata al sistema pensionistico italiano è quanto mai varia e diversificata. In questo articolo analizzeremo i requisiti minimi per andare in pensione nel 2022.

Nel 2022 l’età pensionabile può cambiare, e di molto, in funzione di alcuni fattori in parte indipendenti in parte connessi fra loro. Non è facile quindi orientarsi in questa giungla, anche perché a rendere il quadro ancora più complesso ci ha pensato la riforma pensionistica di qualche anno fa, approvata e convertita a legge per cercare di accontentare l’ampia platea di aventi diritto alla pensione.

I parametri 2022 per accedere alla pensione

Tra i parametri che assumono maggiore rilievo nel 2022 per l’accesso alla pensione troviamo ad oggi:

  • il tipo di lavoro svolto;
  • il genere di appartenenza (essere uomo o donna);
  • il numero di anni di contributi versati;
  • il momento effettivo di domanda di pensionamento;
  • le eccezioni in cui si potrebbe ricadere (dal lavoro usurante all’invalidità oltre l’80%).
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Differenza tra pensione di vecchiaia, pensione anticipata e Quota 100/102 

Le prestazioni pensionistiche principali sono, nel 2022, di tre tipi:

  • Pensione di vecchiaia: questo trattamento pensionistico si matura in concomitanza al raggiungimento di determinate soglie di età, avendo tuttavia maturato almeno 20 anni di contributi. La Legge Fornero (DL 201/2011) ha innalzato i requisiti di accesso, portando l’età minima a 67 anni per i lavoratori uomini (dipendenti e autonomi) e per le lavoratrici del pubblico impiego, a 66 anni per le lavoratrici dipendenti del settore privato e a 66 anni e 7 mesi per le lavoratrici autonome e le parasubordinate;
  • Pensione anticipata: diversamente da quanto avviene nella pensione di vecchiaia, nella pensione anticipata non si conta l’età anagrafica bensì l’anzianità contributiva. Sempre a seguito della Legge Fornero, fino al 31 dicembre 2026 i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria dovranno avere versato 41 anni e 10 mesi di contributi (le donne) e 42 anni e 10 mesi di contributi (gli uomini);
  • Quota 100 e Quota 102: la Quota 100 (scaduta il 31 dicembre 2021) e la Quota 102 (valida solo per il 2022) rappresentano una terza via alla pensione, alternativa alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata. Senza scendere in dettagli specifici, questo trattamento prevede 64 anni di età minima e 38 anni di contributi per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’INPS. Lo scopo, negli intenti, è quello di attenuare le conseguenze dello “scalone”, e cioè della recente riforma pensionistica.

Da notare poi l’ulteriore differenza fra sistema contributivo e sistema misto, dove il primo inquadra alcuni lavori ed è legato agli anni di contributi, mentre il secondo ne inquadra altri ed è legato sia alla quota contributiva sia alla quota retributiva (da cui il nome misto).

Da 41 a 71 anni: a che età si va in pensione nel 2022?

Premesso che di anno in anno l’età pensionabile tende ad aumentare, in linea con la maggiore aspettativa di vita del nostro paese, assisteremo da qui al 2032 a ulteriori innalzamenti degli attuali limiti. Ma qual è la situazione per il 2022?

A incrociare tutti i dati, possiamo individuare un limite minimo di 41 anni e un limite massimo di 71 anni, secondo questo schema:

Pensione di vecchiaia

  • Lavoratori dipendenti e autonomi: 67 anni
  • Lavoratrici del pubblico impiego: 67 anni
  • Lavoratrici dipendenti settore privato: 67 anni
  • Lavoratrici autonome: 67 anni
  • Lavoratori e lavoratrici (sistema contributivo): 71 anni

Pensione anticipata

  • Uomini: 42 anni e 10 mesi
  • Donne: 41 anni e 10 mesi
  • Precoci: 41 anni
  • Uomini e donne (sistema contributivo): 71 anni

Quota 100/102

  • Uomini e donne: 64 anni di età e 38 anni di contributi
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