L’Italia si prepara ad affrontare un grande turnover nel mondo del lavoro. Questo processo, però, non sarà privo di difficoltà, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’inevitabile squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Ecco cosa c’è da sapere.
Il sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, prevede un fabbisogno occupazionale complessivo di circa 3,8 milioni di unità tra il 2023 e il 2027.
L‘invecchiamento della popolazione italiana, infatti, causerà un aumento del turnover con il 72% del fabbisogno occupazionale legato alla sostituzione di lavoratori che lasceranno il mercato del lavoro.
Questo processo sarà caratterizzato da due fenomeni:
- da un lato, l’ingresso dei cosiddetti baby Boomers (nati negli anni ’60) nelle fasce di età pensionabile;
- dall’altro, la riduzione del numero dei pensionati, dovuta alle nuove normative.
Entrambe queste tendenze, legate all’invecchiamento demografico, avranno un impatto significativo sull’economia italiana.
I settori più interessati dal turnover
Nel settore pubblico:
- amministrazione
- sanità
- formazione
- e cultura
saranno gli ambiti più interessati dal turnover.
Nel settore privato, invece:
- il commercio
- il turismo
- l’agroalimentare
- la moda
- e l’arredamento
risentiranno parecchio del ricambio generazionale.
Di contro, le filiere:
- finanza
- consulenza
- informatica
- e telecomunicazioni
mostrano statisticamente un maggiore equilibrio tra sostituzione e crescita, grazie all’età media più bassa dei lavoratori e alla trasformazione digitale.
Le regioni con popolazioni più anziane, come:
- Liguria
- Sardegna
- Molise
- e Friuli Venezia Giulia
potrebbero affrontare maggiori sfide nella sostituzione del personale e problemi derivanti da un’offerta insufficiente di nuovi lavoratori.
Turnover: quali opportunità?
Per affrontare queste problematiche, saranno necessari interventi su più fronti, tra cui politiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per aumentare la partecipazione delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro. Nello specifico, sarà necessario un cambio di paradigma radicale che attragga nuovi talenti e assicuri proposte professionali significative:
- agevolando il work-life balance
- e rendendo il tempo trascorso al lavoro parte integrante dello sviluppo professionale e personale.
Alcune aziende in Italia hanno già raccolto la sfida e da anni si impegnano per continuare ad assicurare luoghi di lavoro sani ed in crescita.
Prestiter, ad esempio, è leader da 25 anni nel settore dei Prestiti in Convenzione INPS e NoiPA e ha deciso consapevolmente di mantenere la sua sede principale nella città di Termoli, in Molise (regione da sempre considerata minore e svantaggiata) per continuare ad investire in benessere e sviluppo nel lungo periodo. Grazie a:
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