Negli ultimi due anni a causa della pandemia, oltre 5 milioni di italiani hanno sperimentato lo smart working. Finita l’emergenza, sono tante le aziende che continuano ad adottare soluzioni ibride, a metà tra lavoro agile e in presenza, che cambiano il modo di vivere lo spazio lavorativo. Scopri in questo articolo come saranno gli uffici del futuro.
I vantaggi dello smart working
Il numero di lavoratori che svolgono le proprie mansioni attraverso lo smart working è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Sono tre le ragioni principali che hanno portato al grande successo di questo nuovo modo di concepire l’impiego:
- la flessibilità: il lavoratore è libero di svolgere le proprie attività quando meglio ritiene e da dove preferisce, con una conseguente responsabilizzazione nei confronti dei risultati da ottenere;
- la riduzione dei tempi e dei costi di trasporto: venendo meno la necessità di doversi recare in ufficio ogni giorno, lo smart worker ha la possibilità di sfruttare il tempo che avrebbe impiegato per recarsi a lavorare per dedicarsi ad altre attività. Inoltre, la possibilità di utilizzare meno l’automobile comporta una significativa diminuzione dello stress;
- l’aumento della soddisfazione professionale: grazie alla possibilità di organizzare la giornata come si ritiene più opportuno, il lavoratore agile ha una maggiore percezione della soddisfazione lavorativa per il lavoro svolto.
A partire da questa rivoluzionaria modalità di vivere l’attività lavorativa nasce anche l’esigenza di ridefinire gli spazi, che devono combinare i bisogni e il comfort tra chi si trova in sede e coloro che operano da remoto.
Come saranno gli uffici del futuro
Chi ha sperimentato lo smart working ha sicuramente notato una maggiore capacità di concentrazione rispetto all’ufficio tradizionale, dove si trovano spesso fonti di distrazioni.
Per questo motivo, molte aziende hanno sperimentato le cosiddette jump room, luoghi silenziosi e appartati, utilizzati per portare a termine un’attività che richiede attenzione.
Negli uffici di nuova generazione la scrivania assegnata lascia spazio agli hotdesk, postazioni polifunzionali che rendono il lavoro possibile da qualsiasi luogo.
Inoltre, i momenti di brainstorming o di co-creazione trovano spazio in luoghi destrutturati con pouf, divani e tutto l’arredamento necessario per garantire il comfort e il divertimento. Qui diventano indispensabili le componenti tecnologiche come:
- la Microsoft Whiteboard o la Cisco Webex Board, schermi touch per disegnare, incollare post-it virtuali e condividerli con le persone connesse da remoto che permettono anche di archiviare in digitale tutto ciò che, spesso, si fa fatica a organizzare quando si è presi dal flusso di pensieri;
- videogame, karaoke machine, piante ed elementi di bio-design che riducono l’affaticamento oculare e l’ansia proprio perché la dimensione sociale necessaria a collaborare viene potenziata.
Oltre alla casa e all’ufficio, lo smart working apre la strada anche ad una “terza dimensione” lavorativa: il work from everywhere.
Ecco allora che si lavorerà in:
- giardino per sfruttare appieno la luce del giorno;
- viaggio: con questa intuizione Nissan ha realizzato un prototipo di un van per lo smart working con postazione da lavoro e area relax sul tettuccio, dove prendere il sole e concentrarsi;
- riva al mare o in un bar: utilizzando le cuffie per la cancellazione del rumore si potrà trovare la concentrazione ovunque.
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