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Rinnovo dei contratti per gli statali, tutte le novità 2018

L’accordo tra il Governo e le parti sociali in merito al rinnovo del contratto degli statali, che vede protagonisti ben 247.000 lavoratori, è stato raggiunto lo scorso dicembre. Questo ha rappresentato un vero e proprio traguardo dal quale ripartire per dare un nuovo impulso agli adeguamenti salariali del comparto statale. Ecco tutte le novità 2018 per i dipendenti statali!

Il rinnovo riguarda i contratti stipulati negli anni 2016/2018 e mette fine ad un blocco che dura, indicativamente, da circa 8 anni.

La trattativa è stata decisamente lunga ed ha visto protagonisti tutti i sindacati. Ad aver firmato sono stati CISL, CGIL, CONFSAL E UIL. CGS, USB e CISA, invece, hanno deciso di non firmare.

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Le novità

L’accordo sottoscritto prevede un aumento medio di circa 85 euro lordi, che corrispondono a 50 euro netti mensili in busta paga.

Facendo una stima di massima, la forbice va da 63 euro e può raggiungere addirittura quota 117 euro lordi. A questi si aggiunge, per le retribuzioni più basse, l’assegno relativo agli arretrati di ben 10 mensilità (tra i 21 e i 25 euro per singolo mese).

Inoltre, alcune amministrazioni avranno la possibilità di decidere se elargire ulteriori bonus accessori.

Al di là dell’aumento di circa 85 euro medi, che si aggiungeranno al bonus già esistente degli 80€, per le Funzioni Centrali (Ministeri, EPNE e Agenzie Fiscali), verranno anche corrisposti gli arretrati degli anni 2016 e 2017 .

Verranno, inoltre, riprese le trattative relative al cosiddetto trattamento accessorio.

Il rinnovo dei contratti, cosa cambia

I sindacati ritengono che questa intesa abbia anche ridotto l’impatto del lavoro precario attraverso la regolamentazione del lavoro cosiddetto flessibile.

Ad essere stata riconfermata, infatti, è la normalità del tradizionale rapporto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il lavoro flessibile, invece, per l’inserimento l’Amministrazione potrà scegliere esclusivamente tra:

  • contratto di somministrazione
  • contratto a tempo determinato.

Sono state confermate le 36 ore ed è stata introdotta la flessibilità legata alle esigenze specifiche dei dipendenti. Allo stesso tempo, sono:

  • aumentati gli standard qualitativi dei servizi offerti;
  • on l’intesa sono state introdotte, infine, interessanti tutele per quanto riguarda terapie, visite ed esami diagnostici;
  • è  stato inoltre esteso il diritto allo studio anche per i lavoratori a termine;
  • è stata riconosciuta anche la possibilità di formarsi presso albi e ordini, introducendo anche il libretto formativo.

Le novità, dunque, sono molte e tutte interessanti. Non resta altro da fare, quindi, che beneficiarne quando possibile e impegnarsi per il raggiungimento di condizioni sempre migliorative.

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