Settembre è il mese dell’anno in cui studenti e insegnanti si preparano per tornare tra i banchi di scuola. Stavolta, per questi ultimi, il rientro potrebbe essere più gradito dopo l’annuncio da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito di un aumento degli stipendi. Ecco cosa sapere.
Scuola: aumentano gli stipendi degli insegnanti
Con il rientro a scuola, una notizia positiva attende i docenti italiani: un aumento di stipendio di circa 160 euro al mese in busta paga. Questo aumento si aggiunge ai 124 euro già previsti dal precedente contratto, portando così a un totale di circa 300 euro in più mensili.
L’aumento fa parte del decreto Anticipi, che prevede un incremento generale del 16,6% delle retribuzioni per il pubblico impiego. Questa manovra permette all’Italia di avvicinarsi agli standard retributivi europei, riducendo il divario con i colleghi di altri Paesi.
Ma le novità non si fermano qui. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha infatti sottolineato l’importanza di una riforma strutturale del ruolo del docente, andando oltre l’aspetto economico. L’obiettivo è:
- creare figure professionali più flessibili, capaci di adattarsi alle nuove esigenze didattiche
- e contribuire all’implementazione dei piani formativi.
Le novità proposte
Tra le novità proposte, spicca un sistema di incentivi misto, che combina compensi annuali per funzioni specifiche con incentivi stabili ottenibili al termine di un percorso pluriennale.
La formazione continua sarà un pilastro fondamentale di questa riforma, con l’obiettivo di mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione in Italia. Per questo, sono stati stanziati fondi aggiuntivi che, a partire dai 14,6 milioni di euro nel 2023, arriveranno a 43,8 milioni annui dal 2026.
L’aumento degli stipendi interesserà anche il personale della scuola ATA e DSGA, che vedranno un consolidamento dei loro ordinamenti e una valorizzazione economica a partire dal 2025.
Questo piano ambizioso mira non solo a migliorare le condizioni economiche degli insegnanti, ma anche a incentivare la loro crescita professionale, garantendo al contempo un’istruzione di qualità per gli studenti italiani.
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