Produttività, salute e benessere sono elementi legati a doppio filo, sul lavoro. Uno alimenta gli altri: uscire dall’ufficio soddisfatti rende più facile godersi la serata libera e affrontare con energia la giornata successiva. Al contrario, è dura rendere al meglio sentendosi costantemente stanchi e demotivati.
Il benessere sul lavoro può essere costruito e rafforzato. In molti casi, la scarsa produttività e il disagio sono riconducibili a due motivi: delle cattive abitudini che interferiscono con le nostre mansioni e un approccio più reattivo che proattivo. La ricerca di una soluzione può partire da 5 aspetti che interessano la nostra quotidianità professionale: vediamo assieme quali sono!
1. Il luogo adatto
Per lavorare bene è fondamentale rendere il nostro spazio comodo e gradevole. Se lavoriamo seduti a una scrivania, ad esempio, diamo importanza all’ergonomia e ai benefici di una postura corretta. Un piano di lavoro stabile, una sedia regolabile e con supporto lombare, schermi antiriflesso, accessori quali poggiapiedi o sostegni per i polsi: questi sono alcuni consigli.
È inoltre provato che l’ambiente influisce sul nostro umore e sulla qualità del nostro lavoro. In particolare, l’essere umano reagisce positivamente al verde: avere delle piante vicino, una finestra che dà su un panorama naturale o anche solo una parete di questo colore possono alleviare lo stress e favorire la concentrazione.
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2. La cura di sé
In breve, mens sana in corpore sano. Più la nostra salute psico-fisica è robusta è più possiamo lavorare in modo proficuo! Si tratta in fondo di mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato: fare un’attività fisica anche leggera (ad esempio venti minuti di camminata in pausa pranzo), privilegiare alimenti sani e che non appesantiscano la digestione, dare la giusta importanza alla colazione, rimandare le piccole trasgressioni al weekend.
Attenzione al sonno: la sua carenza ha effetti negativi sulla corteccia prefrontale, tra le altre cose responsabile del pensiero logico, della fluidità verbale e dell’utilizzo di concetti e strategie. Ricordiamo inoltre che il nostro cervello è influenzato sia dalla realtà che dalle fantasie: il pensiero positivo e l’immaginazione attiva possono concretamente sostenere il nostro benessere sul lavoro.
3. Il fattore umano
La tecnologia, specie quella informatica, ha cambiato in meglio la nostra vita sotto molti punti di vista. È però innegabile che abbia anche assediato le nostre giornate lavorative a tal punto da impoverire le nostre relazioni dirette con colleghi e collaboratori.
L’uomo è una creatura sociale e, che lo si voglia ammettere o meno, c’è differenza tra una chiacchierata di persona e una chat. Un lavoro in stato di isolamento non porta benessere. Condividere situazioni stressanti con i colleghi è una valvola di sfogo efficace. Confronto e brainstorming stimolano inoltre il progresso verso nuove idee.
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4. Una tempistica intelligente
Organizzare e gestire al meglio il tempo è fondamentale per lavorare bene ed uscire soddisfatti. Possiamo cominciare stilando un elenco delle attività da svolgere, in ordine di priorità. L’importante è che questo elenco sia realistico: per aumentare la produttività serve focalizzazione, e questo significa necessariamente concentrarsi su un numero gestibile di elementi.
Eliminiamo il più possibile distrazioni e interruzioni: da un recente studio condotto presso l’Università della California emerge che un lavoratore impiega in media 23 minuti dopo ogni interruzione per tornare a concentrarsi su quello che stava facendo. Cerchiamo inoltre di svolgere i compiti più impegnativi nel nostro momento di maggiore produttività e di lasciare il resto alle ore di minore freschezza.
5. Libertà e limiti
Valorizzare i nostri spazi di autonomia nel lavoro, per quanto piccoli, ci rende più motivati e meno vulnerabili allo stress. Possiamo farlo prendendo delle iniziative, contribuendo attivamente a trovare soluzioni e proponendo strade alternative.
Infine, per mantenere salute e benessere è necessario anche porre dei limiti al lavoro. Approfittare delle pause che ci vengono concesse per staccare e sfruttare i giorni liberi per ricaricare le energie è tanto importante quanto dare il 100% durante l’orario di lavoro.