Il Superbonus 110% è stato una vera manna dal cielo per chi ha voluto migliorare l’efficientamento energetico della propria casa. Ma chi pensa di vendere casa dopo aver usufruito del Superbonus deve fare i conti con delle nuove regole fiscali. Ecco cosa sapere.
Con la circolare n. 13 del 13 giugno 2024, l’Agenzia delle Entrate fa sapere che chi vende un immobile che ha beneficiato del Superbonus potrebbe dover pagare una tassa sulla cosiddetta “plusvalenza“, cioè la differenza tra quanto si è speso per comprare e sistemare casa e quanto verrebbe incassato vendendola.
Se questa differenza è positiva, cioè se si guadagna dalla vendita, sulla somma derivante si applicherà una tassa del 26%.
Questa nuova regola vale solo se la casa viene venduta entro dieci anni dalla fine dei lavori di ristrutturazione e interessa tutti i tipi di immobili, indipendentemente da chi ha effettuato i lavori (proprietario, inquilino, familiari in comodato d’uso eccetera).
Non tutti gli immobili, però, rientrano sotto questa nuova tassa:
- se si decide di vendere una casa ereditata o che è stata la propria abitazione principale per la maggior parte degli ultimi dieci anni, non bisognerà pagare questa tassa sulla plusvalenza;
- oppure, se l’immobile è stato in possesso per meno di dieci anni, ci sono delle condizioni che potrebbero escludere dal pagamento di questa tassa.
La nuova normativa vuole quindi che chi ha beneficiato di un grosso vantaggio fiscale con il Superbonus 110%, come un risparmio significativo sui costi di ristrutturazione, contribuisca un po’ di più in caso di guadagno dalla vendita dell’immobile.
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In sintesi
Se stai pensando di vendere un immobile su cui hai applicato il Superbonus 110%, è importante che tu conosca bene queste nuove regole.
Capire come funzionano ti aiuterà a pianificare meglio la vendita e a evitare sorprese sul fronte fiscale.
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