La Camera e il Senato hanno approvato delle nuove linee guida nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per gli interventi edilizi e il superbonus 110%, al fine di rendere questa misura di sostegno più semplice e accessibile. Vediamo insieme le semplificazioni introdotte e cosa cambierà.
Rendere il Superbonus più semplice e fruibile
Nonostante i dati di fine marzo diffusi dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) sull’utilizzo del superbonus 110% siano molto positivi, la misura introdotta l’anno scorso finora non è decollata a causa della lentezza nelle autorizzazioni ed eccessiva burocrazia.
Per questi motivi il governo intende:
- estendere il superbonus 110% fino al 2023;
- rendere più semplice e snelle le pratiche, eliminando l’obbligo per i tecnici abilitati di certificare alcuni dati relativi allo stato legittimo dell’immobile, vale a dire la proprietà, i vari passaggi di proprietà e la presenza di concessioni edilizie;
- velocizzare i tempi di recupero del credito ed estendere il bonus anche ad altre tipologie di immobili.
Per riuscire nell’impresa sarà necessario armonizzare le aliquote tuttora esistenti per gli interventi sugli immobili e semplificare la progettazione dei lavori.
Bonus ristrutturazione, bonus mobili, ecobonus, bonus facciate e superbonus verrebbero quindi accorpate in un’unica detrazione fiscale con aliquota al 75% e non più al 110% come avviene oggi con il superbonus.
In futuro il bonus sarà esteso ad altre categorie
Con queste modifiche in programma il bonus ristrutturazione, che finora era riservato solo ai privati, potrà invece essere esteso anche:
- a strutture ricettive, quali alberghi, imprese agricole e aziende agrituristiche;
- al patrimonio immobiliare pubblico e quindi a scuole, strutture sanitarie, giuridiche e sportive.
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