L’8 marzo è l’occasione perfetta per riflettere sull’emancipazione economica delle donne. E i numeri ci raccontano una storia incoraggiante: l’aumento della consapevolezza finanziaria e l’interesse crescente verso investimenti responsabili dimostrano che sempre più donne stanno prendendo in mano il proprio futuro finanziario.

Secondo la Professoressa Caterina Cruciani dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il 42% delle investitrici utilizza strumenti di finanza sostenibile e risponde correttamente a tutte le domande di educazione finanziaria, riducendo il divario con gli uomini.
Dati che non sorprendono, se pensiamo che le donne hanno da sempre un approccio più ponderato e orientato al lungo termine negli investimenti.
L’attenzione alla sostenibilità, inoltre, si sposa con una visione più ampia del benessere finanziario, che non si limita al rendimento economico ma include l’impatto sociale e ambientale delle proprie scelte.
Il gap di genere nell’educazione finanziaria si riduce
Tradizionalmente, gli studi mostrano che esiste un divario di genere nell’alfabetizzazione finanziaria: gli uomini tendono a ottenere punteggi più alti nei test di conoscenza economica.
Ma l’analisi della Professoressa Cruciani dimostra che, tra coloro che scelgono investimenti sostenibili, questa differenza si assottiglia.
Questa tendenza suggerisce che quando le donne sono maggiormente coinvolte in decisioni di investimento legate a valori concreti, il loro livello di conoscenza e consapevolezza cresce. Il che sottolinea l’importanza di promuovere l’educazione finanziaria con approcci mirati, capaci di intercettare interessi reali e motivazioni profonde.
Educazione finanziaria: un’arma di empowerment
Questo fenomeno evidenzia un punto chiave: l’educazione finanziaria non è solo una questione di numeri, ma di opportunità.
Quando le donne acquisiscono competenze in materia di investimenti e gestione del risparmio:
- migliorano la propria sicurezza economica
- influenzano positivamente intere comunità
- orientano le risorse verso progetti etici e sostenibili.
Per questo, incentivare la formazione su questi temi è fondamentale: dai corsi nelle scuole ai programmi di educazione finanziaria per adulti, fino ai contenuti divulgativi sui social media, ogni iniziativa conta per ridurre le barriere e favorire una maggiore partecipazione femminile alla gestione attiva del patrimonio.
8 marzo: un segnale di emancipazione e indipendenza
Questi numeri rappresentano un messaggio potente, soprattutto in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna.
L’aumento della consapevolezza finanziaria e l’interesse verso investimenti responsabili sono segnali chiari di un percorso di emancipazione sempre più concreto.
L’indipendenza economica, infatti, è uno dei pilastri fondamentali per una reale parità di genere, e il fatto che le donne stiano colmando il gap finanziario è una notizia incoraggiante per il futuro.
In sintesi
Le donne stanno dimostrando di avere un ruolo di primo piano nella transizione verso una finanza più etica e responsabile.
E i dati lo confermano: investire nella conoscenza e nella consapevolezza finanziaria è la chiave per colmare il gender gap e costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.
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