Il Decreto Rilancio ha varato diverse misure a sostegno delle famiglie e dei lavoratori! Nel nostro articolo Decreto Rilancio: le misure a sostegno di famiglie e lavoratori abbiamo riportato una panoramica generale sulle disposizioni del decreto, ora scopriamo nel dettaglio i suoi contenuti partendo dalle misure a sostegno delle famiglie. Dai congedi parentali al reddito di emergenza, passando per le opportunità di smart working, ecco le principali misure messe in campo dal Governo per aiutare le famiglie italiane a fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria.
Smart working per i lavoratori dipendenti con figli
L’ultima bozza del Decreto Rilancio include la possibilità di accesso allo smart working per i lavoratori del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, ma con alcune limitazioni. Il lavoro agile è infatti concesso a condizione che in famiglia non ci sia un altro genitore:
- non lavoratore;
- beneficiario di misure di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.
Congedi parentali: cosa cambia?
Le principali novità previste dal Decreto Rilancio sul fronte dei congedi parentali possono essere così riassunte:
- Proroga di 30 giorni per i dipendenti del settore privato con figli fino a 12 anni, con un’indennità pari al 50% della retribuzione;
- Raddoppia l’importo per i servizi di baby sitting: il tetto passa da 600 a 1.200 euro e il bonus potrà essere usato anche in centri ricreativi o educativi (centri estivi). Lo stesso limite sale da 1.000 a 2.000 € per tutti i lavoratori del servizio sanitario (pubblico e privato accreditato), della sicurezza, della difesa e del soccorso.
Chi ha diritto al Reddito di Emergenza?
Il Reddito di Emergenza è introdotto per tutelare circa un milione di famiglie attualmente escluse dai sussidi esistenti. Prevede un massimo di due mensilità, ciascuna di importo variabile da 400 e 800 euro, in relazione alle dimensioni del nucleo familiare e all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Ecco i requisiti necessari per poter accedere a questo strumento di sostegno:
- residenza in Italia;
- reddito della famiglia inferiore al Reddito di Emergenza;
- patrimonio immobiliare sotto i 10 mila euro (o fino a 20 mila per famiglie più numerose);
- ISEE inferiore a 15 mila euro.
Indennità per i lavoratori domestici
I collaboratori domestici con contratti di lavoro attivi al 23 febbraio 2020, di durata non inferiore alle 10 ore settimanali, riceveranno a maggio e aprile un’indennità mensile di 500 euro. Sono esclusi dal bonus i collaboratori che convivono con i datori di lavoro e quelli che hanno diritto ad altre indennità previste dal decreto Cura Italia.
Indennizzo per lavoratori autonomi
Chiudiamo questa carrellata con uno sguardo all’indennizzo previsto per i lavoratori autonomi. Il Decreto Rilancio ha prorogato anche ad aprile il bonus di 600 euro concesso a marzo per tutti professionisti non iscritti agli ordini.
A maggio l’indennizzo arriva a 1.000 euro, ma con delle limitazioni. Potranno ottenere il bonus le Partite IVA non in pensione e non iscritte ad altre forme previdenziali, ma solo dimostrando una diminuzione del reddito di almeno il 33% nel secondo bimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il bonus spetta anche ai Co.Co.Co che all’entrata in vigore del decreto hanno interrotto il rapporto di lavoro.
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