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Bonus casa e caldaie, ecco cosa cambia

Le nuove regole europee in materia di riscaldamento potrebbero avere un impatto significativo sui Bonus casa, e nello specifico sul Bonus caldaie, favorendo maggiormente le pompe di calore a discapito delle caldaie a condensazione e dei sistemi ibridi. Vediamo cosa cambierà.

Le nuove regolamentazioni europee

Come avevamo già anticipato qualche tempo fa, l’Europa vuole diventare entro il 2050 il primo continente sostenibile al mondo, attraverso un piano strategico noto come Green Deal, e per farlo diminuirà progressivamente le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Ne parliamo in questo video che puoi guardare sul canale YouTube Prestiter.

Sull’efficientamento energetico, infatti, si gioca il futuro del nostro pianeta ed è per questo che i governi europei, tra cui anche quello italiano, si adoperano già da diversi anni per sostenere gli interventi di efficientamento energetico attraverso incentivi e agevolazioni fiscali. Fra queste agevolazioni, in Italia spiccano senza dubbio quelle previste dai famosi Ecobonus, nei quali rientra anche il Bonus caldaie.

Proprio per questo motivo, a partire dal 1° settembre 2025, le caldaie a gas che producono gas combusti come l’anidride carbonica e gli ossidi di azoto (tra le principali cause dell’effetto serra) potrebbero venire quasi completamente escluse dagli incentivi fiscali.

Attualmente, l’Ecobonus prevede sconti fiscali per:

  • caldaie a condensazione in classe A;
  • pompe di calore ad alta efficienza;
  • ed impianti ibridi

che possono beneficiare di agevolazioni fino al 90%.

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Cosa cambia per i Bonus statali

Tuttavia, nei prossimi anni la situazione potrebbe cambiare radicalmente. La bozza di direttiva europea Energy Performance of Buildings Directive prevede un divieto di agevolazioni fiscali per l’installazione di caldaie a gas già dal 2024, sebbene siano previste deroghe per le caldaie alimentate a gas rinnovabili e verdi.

Inoltre, i nuovi regolamenti Ecodesign ed Ecolabelling comporteranno una riclassificazione dell’etichettatura energetica dedicata ai sistemi per il riscaldamento. Di conseguenza, cambieranno anche gli incentivi, che dovranno essere destinati alle due classi energetiche più efficienti.

Le conseguenze di queste novità saranno:

  • l’esclusione delle caldaie a condensazione dagli incentivi, in quanto verranno riclassificate in classi energetiche inferiori (F e G);
  • la riduzione delle possibilità per i sistemi ibridi di accedere agli incentivi, poiché saranno destinati principalmente alle classi D ed E, con alcune eccezioni che potrebbero raggiungere la classe C;
  • un maggiore accesso alle classi energetiche più alte per le pompe di calore elettriche, che beneficeranno in modo più significativo degli sconti fiscali.

In sintesi:

  • le nuove regole europee in materia di efficientamento energetico cambieranno radicalmente gli incentivi fiscali
  • privilegiando le pompe di calore a scapito delle caldaie a condensazione e dei sistemi ibridi.
  • e questo scenario potrebbe portare a una trasformazione radicale del settore e a un maggiore impiego di tecnologie più sostenibili, efficienti e pulite.

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