Il caldo record ha riacceso il dibattito sull’aria condizionata. Comodità irrinunciabile per molti, il climatizzatore è ormai una presenza fissa quasi ovunque: mezzi di trasporto, uffici pubblici, negozi. Ma quali rischi comporta? E che impatto ha sull’ambiente? Scopriamo i benefici, le possibili minacce e le 10 regole d’oro per usare in tutta sicurezza l’aria condizionata.
I benefici dell’aria condizionata
Il vantaggio più evidente offerto dall’aria condizionata è la possibilità di vincere l’afa estiva, che può trasformare in un’impresa anche le attività più banali. Poter contare su una temperatura gradevole e combattere l’umidità vuol dire vivere e lavorare meglio, ma anche migliorare la qualità del riposo, rendendo di fatto più gradevole e produttiva ogni giornata. I benefici aumentano per chi è affetto da patologie cardiovascolari e pressione bassa, problemi che possono acutizzarsi con il caldo.
I rischi da non sottovalutare
Il rovescio della medaglia è rappresentato dai rischi legati a un utilizzo poco accorto dell’aria condizionata, che riguardano in primo luogo la salute, ma anche il nostro portafogli e l’ambiente. Pensiamo innanzitutto alle possibili conseguenze degli sbalzi termici, determinate dal passaggio frequente e repentino dal caldo afoso dell’esterno alle basse temperature degli ambienti climatizzati.
Questo shock abbatte le nostre difese immunitarie, esponendoci a raffreddore, mal di gola, bronchite ed emicrania, ma può provocare anche torcicollo, dolori articolari e cervicali e disturbi gastrointestinali. I climatizzatori possono inoltre generare sprechi e aumenti della spesa della bolletta, con conseguenze negative sul budget familiare, ma anche sul nostro impatto ambientale.
10 regole d’oro per scegliere e utilizzare i condizionatori
Per sensibilizzare sul corretto uso dell’aria condizionata, gli esperti dell’ENEA hanno diffuso un vero e proprio decalogo. Si tratta di 10 consigli pratici per utilizzare in modo più efficiente e sicuro gli impianti di climatizzazione. Vediamoli nel dettaglio.
1. Attenzione alla classe energetica
Occhio innanzitutto al modello da acquistare, che deve essere scelto tra quelli di classe energetica A, o superiore, in grado di ridurre sia la spesa in bolletta che le emissioni di CO2 nell’atmosfera.
2. Meglio gli inverter
Sono da preferire i climatizzatori con tecnologia inverter, perché adattano la potenza alla reale necessità, riducendo i cicli di accensione e spegnimento.
3. Valuta tutti gli incentivi
Prima di effettuare un acquisto informati sulle possibili detrazioni e sugli sgravi fiscali previsti da Bonus casa, Ecobonus e Conto termico 2.0.
4. La posizione conta
Poiché l’aria fredda tende a scendere verso il basso, il condizionatore va sempre montato nella parte alta della parete e mai dietro oggetti (come divani o tende), che potrebbero bloccare la diffusione del fresco.
5. Scegli la giusta temperatura
Il freddo polare non serve, a volte basta attivare il deumidificatore per creare un ambiente confortevole. In linea generale, due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono più che sufficienti.
6. Meglio un condizionatore per stanza
La strategia di montare un solo condizionatore per rinfrescare tutta la casa non paga. Il rischio, secondo gli esperti ENEA, è quello di creare eccessivi sbalzi di temperatura tra gli ambienti, esponendosi a colpi di freddo ogni volta che si passa davanti al climatizzatore.
7. Chiudi sempre porte e finestre
Se entra aria calda dall’esterno il condizionatore è costretto a lavorare di più, consumando più energia.
8. Coibentazione dei tubi esterni
L’esposizione diretta ai raggi del sole e alle intemperie può danneggiare i tubi del circuito refrigerante esterno, che vanno quindi protetti.
9. Uso del timer
Un uso intelligente del timer di notte, o quando non sei in casa, può tagliare nettamente gli sprechi, azionando l’aria condizionata solo quando necessario.
10. Manutenzione e pulizia
Filtri e ventole richiedono un controllo accurato alla vigilia della prima accensione stagionale, ma anche una pulizia periodica, da effettuare più o meno ogni 15 giorni. Solo così è possibile evitare la formazione di muffe e il deposito di batteri rischiosi per la salute, oltre a tutelare il corretto funzionamento degli impianti, prevenendo sprechi e guasti.
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