Cessione del Quinto e prestito personale sono due strumenti di credito molto popolari, ma hanno diverse modalità di concessione e riscossione. Andiamo a vedere in cosa si differenziano e tutte le situazioni in cui la scelta tra uno e l’altro diventa obbligata.
Cessione del Quinto e prestito personale: le differenze
Sia la Cessione del Quinto che il prestito personale sono finanziamenti a tasso fisso ma, messa da parte questa analogia, le due forme di credito si differenziano per moltissimi aspetti. Vediamoli con ordine.
Destinatari
La Cessione del Quinto può essere richiesta da lavoratori dipendenti e pensionati, il prestito personale è aperto anche a chi è precario o impiegato a tempo determinato.
Limite di età
La Cessione del Quinto ha un limite anagrafico più alto (87 anni), mentre il prestito personale non viene concesso oltre i 70-75 anni di età.
Tetto massimo
La Cessione del Quinto può erogare importi variabili, ma comunque più elevati rispetto al prestito personale. Infatti con la Cessione del Quinto si possono ottenere fino a 75.000 euro, il limite del prestito personale è invece fissato a 30.000 euro.
Modalità di riscossione
La Cessione del Quinto ha un sistema di rimborso pratico e sicuro: le rate vengono detratte automaticamente dallo stipendio o dalla pensione, evitando il rischio di restare indietro con i pagamenti. Nel caso del prestito si può invece scegliere se farsi addebitare l’importo sul conto corrente, oppure effettuare un pagamento mensile.
Importo delle rate
La Cessione del Quinto assicura rate leggere e alla nostra portata, mai superiori a un quinto dello stipendio o della pensione (il 20% del netto in busta paga o pensione). Nel prestito personale l’importo cambia invece in base alle somme erogate e alla durata del finanziamento, per questo bisogna sempre controllare di sottoscrivere accordi sostenibili.
Solvibilità del cliente
Grazie alla garanzia offerta da stipendio o pensione, possono richiedere la Cessione del Quinto anche cattivi pagatori e protestati. I prestiti personali impongono invece un’indagine sulla solvibilità del cliente che può ritardare o ostacolare la concessione del credito.
Quando la scelta è obbligata?
Da quanto abbiamo appena visto risulta evidente che non tutti possono scegliere liberamente una o l’altra forma di finanziamento. I prestiti personali sono infatti l’unica opzione percorribile quando non si può contare su un contratto di lavoro stabile o una pensione.
Per tutti gli altri la soluzione più conveniente è la Cessione del Quinto. Oltre ad offrire una linea di credito anche dopo i 75 anni, questa particolare forma di finanziamento permette di richiedere fino a 75.000 euro ed è aperta a protestati e cattivi pagatori. Ma non è tutto, grazie a pratiche telematiche semplificate, i prestiti con Cessione del Quinto sono erogati in tempi brevissimi e includono una copertura assicurativa a tutela del richiedente e del proprio nucleo familiare.
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