Con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe cambiano le regole per lo smart working. Ecco quali categorie di lavoratori ne avranno diritto fino a 30 giugno 2023.
In Italia lo smart working è stato introdotto nel 2020, in piena pandemia, ed è diventato presto una modalità di lavoro molto apprezzata dalle persone.
Le 3 ragioni principali che hanno portato al grande successo di questo nuovo modo di concepire l’impiego sono:
- la flessibilità, perché il lavoratore è libero di svolgere le proprie attività quando meglio ritiene e da dove preferisce, con una conseguente responsabilizzazione nei confronti dei risultati da ottenere;
- la riduzione dei tempi e dei costi di trasporto, perché venendo meno la necessità di doversi recare in ufficio ogni giorno, lo smart worker ha la possibilità di sfruttare il tempo che avrebbe impiegato per recarsi a lavorare per dedicarsi ad altre attività. Inoltre, la possibilità di utilizzare meno l’automobile comporta una significativa diminuzione dello stress;
- l’aumento della soddisfazione professionale, perché grazie alla possibilità di organizzare la giornata come si ritiene più opportuno, il lavoratore agile ha una maggiore percezione della soddisfazione lavorativa per il lavoro svolto.
Ecco allora perché sono sempre di più le aziende che valutano positivamente questa nuova modalità di lavoro.
Tra queste c’è anche Prestiter, che, grazie ad una maggiore flessibilità e a politiche che mettono al centro le persone e il loro benessere, si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il titolo di Great Place To Work® 2023! Se vuoi saperne di più guarda il video dedicato su YouTube.
Smart working: le regole fino al 30 giugno
Negli anni lo smart working è stato più volte prorogato. L’ultima modifica è proprio il Decreto Milleproroghe, che regola lo smart working fino al 30 giugno 2023.
Secondo la nuova normativa per continuare ad aver diritto al lavoro agile è necessario:
- rientrare nelle categorie di lavoratori fragili, sia per quanto riguarda il settore pubblico che il privato
- essere genitori di figli minori di 14 anni.
Per quanto riguarda i genitori di figli fino a 14 anni, possono richiedere la modalità di lavoro in smart working solo i lavoratori del settore privato e solo nel caso in cui siano soddisfatte le seguenti condizioni e cioè:
- che la modalità di lavoro in smart working sia compatibile con le caratteristiche della prestazione da rendere
- che nel nucleo familiare non sia presente un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito
- che l’altro genitore non sia lavoratore.
Invece, per quanto riguarda i lavoratori fragili possono usufruire del lavoro in smart working i lavori dipendenti che lavorano nel settore privato e in quello pubblico che sono in possesso di:
- un riconoscimento di disabilità (secondo quanto previsto dall’Art. 3 della legge 104)
- una certificazione rilasciata dal medico di famiglia, che certifica che le condizioni di salute possono essere rischiose per lo svolgimento dell’attività lavorativa in presenza.
Hai trovato interessante questo articolo? Continua a seguire il blog e iscriviti al canale YouTube di Prestiter per altri interessanti aggiornamenti!