Anticipo pensionistico e agevolazioni. La nuova legge di bilancio porta con sé diversi cambiamenti che interessano buona parte dei cittadini italiani, perché si parla di tasse, nuovi investimenti e incentivi. Il tutto con lo scopo principale, come auspicato dal Governo, di aumentare la crescita del Paese. Ecco le principali novità per chi è prossimo alla pensione!
La legge di bilancio
Gli interventi sulle tasse riguardano soprattutto il versante delle società e degli artigiani, mentre per quel che riguarda tutti i cittadini si avrà solo uno sconto di 10 Euro all’anno sul canone Rai. L’aspettativa del Governo è che un taglio delle tasse sulle imprese e sul lavoro possa innescare nuovi investimenti e quindi una ricaduta positiva in termini di occupazione.
Del pacchetto di riduzioni fanno parte il provvedimento che porta dal 27,5% al 24% l’IRES e uno scontro applicato all’IRPEF agricola per un importo di circa 1,3 miliardi di Euro.
Oltre alle misure che incidono direttamente sulle tasse, è stata varata anche la chiusura di Equitalia, le cui competenze andranno all’Agenzia delle Entrate, con il beneficio di azzerare spese e interessi di mora.
Nella manovra si parla anche di 3 miliardi di Euro di tagli con la spending review e della centralizzazione degli acquisti del settore pubblico, oltre che di incentivi per chi investe sul risparmio energetico e sulla prevenzione antisismica.
Per maggiori dettagli: Tasse, famiglia e pensioni: cosa cambia?
Il pacchetto pensioni
Andando nel dettaglio delle misure comprese nel pacchetto previdenza, previsti 7 miliardi di Euro nei prossimi tre anni (un miliardo in più rispetto alla cifra stimata di 6 miliardi). Per il 2017 la cifra disponibile sarà di:
- 1,9 miliardi
- per salire a 2,5 miliardi nell’anno successivo
- ed a 2,6 miliardi nel 2019.
Una somma che renderà più facile l’accesso dei lavoratori all’Anticipo Pensionistico, il cosiddetto “APE”, previsto in versione agevolata per disoccupati, disabili e soggetti con famigliari disabili, ma anche per lavoratori in settori usuranti.
Anticipo Pensionistico volontario
L’Anticipo Pensionistico sarà richiedibile a partire da maggio 2017, per i lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati.
Questi i requisiti:
- almeno 63 anni di età
- non più di 3 anni e 7 mesi per raggiungere i requisiti di vecchiaia
- almeno 20 anni di contributi.
I lavoratori che decideranno di andare in pensione anticipatamente, otterranno un prestito bancario erogato mensilmente attraverso l’INPS, pari all’importo della pensione ed esente da imposizione fiscale. Al raggiungimento dell’età pensionistica, dovranno quindi rimborsare il capitale e gli interessi, con un piano ventennale.
Ancora da chiarire le cifre, anche se si parla di un valore compreso tra il 4,5% ed il 4,7% per ogni anno di anticipo.
APE agevolato
Potranno beneficiare dell’anticipo agevolato:
- soggetti disoccupati
- disabili
- o che assistono familiari con disabilità grave
con almeno 30 anni di contributi, 63 anni di età e non più di 3 anni e 7 mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Inclusi nell’agevolazione anche coloro che svolgono attività usuranti (ad esempio gli operai edili, i macchinisti dei treni, gli autisti di mezzi pesanti, alcune categorie di infermieri, i maestri) con almeno 36 anni di contributi, 63 anni di età e non più di 3 anni e 7 mesi al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
L’APE agevolato non avrà costi per i lavoratori che lo richiedono, pur prevedendo un tetto massimo di 1.350 Euro lordi.
Lavoratori precoci
Potranno andare in pensione anticipata anche coloro che hanno 41 anni di contributi, di cui 12 mesi versati prima dei 19 anni, se parte delle categorie previste per l’APE agevolato.
In questo caso, quindi, è possibile aderire anche prima dei 63 anni di età, limite previsto per l’accesso all’APE agevolato.
E (probabilmente) anche senza la penalizzazione per chi va in pensione prima dei 62 anni.