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Obbligo di POS, multe per chi non accetta pagamenti elettronici

Dal 30 giugno è scattato l’obbligo di POS non solo per i commercianti, ma per tutti coloro che offrono prodotti e servizi al pubblico che dovranno quindi accettare i pagamenti elettronici. Per chi rifiuta sono previste sanzioni. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Arrivano le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con il POS, i dispositivi che permettono di pagare con carte di credito, di debito o prepagate. Una misura attesa da diversi anni e entrata in funzione solo dopo che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha anticipato di sei mesi l’entrata in vigore delle multe che era prevista dal 1° gennaio 2023.

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Chi non permetterà ai clienti di pagare con bancomat o con carta di credito dovrà pagare una sanzione amministrativa di 30 euro più il 4% sul valore della transazione per cui è stato rifiutato il pagamento.

In realtà già dal 2014 esisteva l’obbligo di accettare i pagamenti con POS, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti. Quello che mancava, però, era l’obbligo di sanzionare il caso del rifiuto ad accettare la carta.

Sono tenuti all’obbligo di POS:

  • artigiani;
  • ristoratori e baristi;
  • negozianti e ambulanti;
  • notai;
  • avvocati;
  • ingegneri;
  • geometri;
  • commercialisti;
  • medici;
  • consulenti del lavoro,
  • professionisti in genere.

L’obbligo del POS è solo una delle strade battute dal Governo per la lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio. Nel mirino del Fisco non ci sono solo commercianti e professionisti, ma anche tutti i cittadini, che dovranno prestare attenzione ad alcuni limiti per i pagamenti in contanti, al momento fissato a 1.999,99 euro. Dal 2023, invece, si scenderà a 999,99 e in caso di superamento del limite bisognerà dimostrare la trasparenza.

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