Con l’approvazione della legge n. 234/2021, ossia la legge di bilancio per il 2022, sono state introdotte alcune modifiche ai requisiti necessari per andare in pensione nel 2022. Da Quota 102 al rinnovo di Ape Sociale e Opzione Donna, in questo articolo scopriamo, punto per punto, tutte le opzioni a disposizione dei lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria per andare in pensione.
Pensione di vecchiaia e pensionamento anticipato
Non si segnalano novità sul fronte della pensione di vecchiaia e del pensionamento anticipato. Per ottenere la pensione di vecchiaia, anche nel 2022, serviranno un minimo di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati.
Chi ha svolto lavori particolarmente pericolosi o usuranti e può vantare un minimo di 30 anni di contributi, può anticipare la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi.
Il pensionamento anticipato richiede invece un minimo di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (pari a 2.227 settimane) e di 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne (2.175 settimane), indipendentemente dall’età anagrafica del lavoratore o della lavoratrice.
Quota 100 e Quota 102: le novità
Chi ha maturato i requisiti previsti dall’opzione Quota 100 entro il 31 dicembre 2021 (vale a dire 62 anni di età e 38 anni di contribuzione) potrà presentare la domanda di pensionamento anche nel corso del 2022.
La legge di bilancio permette invece il pensionamento di chi, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022, raggiunge Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contribuzione).
Rimane attiva una finestra di slittamento pari a tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per chi lavora nel pubblico. Rimangono valide anche con Quota 102 le disposizioni già previste per Quota 100, come il divieto di cumulo dei redditi da lavoro con quelli da pensione, la facoltà di utilizzare la contribuzione mista per arrivare al requisito dei 38 anni e la possibilità di chiedere l’anticipo del Trattamento di Fine Servizio (o Trattamento di Fine Rapporto).
Ape Sociale, cosa cambia
È stata rinnovata anche per il 2022 la possibilità di ottenere un sussidio massimo di 1.500 euro lordi in attesa di ricevere la pensione di vecchiaia, ma sono state introdotte alcune novità.
È stato ad esempio cancellato il requisito che imponeva che fossero trascorsi almeno tre mesi dalla conclusione della NASpI (la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) per i lavoratori disoccupati, per licenziamento, risoluzione consensuale o dimissioni per giusta causa.
Sono inoltre state inserite nuove categorie professionali tra quelle che possono ottenere l’Ape Sociale con 63 anni di età e 36 anni di contribuzione.
La proroga di Opzione Donna
Anche nel 2022 si rinnova la possibilità di andare in pensione per le lavoratrici che alla fine del 2021 abbiano raggiunto 58 anni di età (59 se autonome) e 35 anni di contributi versati. È confermata anche la finestra di 12 mesi (che salgono a 18 in caso di lavoro autonomo).
Le altre novità previste dalla legge di bilancio per il 2022
Vediamo in conclusioni altre disposizioni in materia di pensioni previste dalla legge:
- istituzione di un fondo anticrisi che stanzia 200 milioni di euro annui dal 2022 al 2024 per sostenere l’uscita anticipata dei lavoratori di piccole e medie aziende in crisi con almeno 62 anni di età;
- passaggio all’INPS dei giornalisti iscritti all’INPGI a partire dal 1° luglio 2022;
- rinnovo per il 2022 e 2023 del contratto di espansione, aperto alle aziende con almeno 50 dipendenti.
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