Essere etichettato come “cattivo pagatore” è una situazione più comune di quanto immagini, specialmente in periodi di crisi come quello che stiamo vivendo. La buona notizia è che anche chi ha avuto problemi di solvibilità può accedere a soluzioni di prestito. Scopriamo come.
Cosa vuole dire essere “cattivo pagatore”?
Viene definito “cattivo pagatore” chi ha avuto ritardi o problemi di solvibilità a causa dei quali è stato segnalato nei sistemi di cui si servono gli istituti di credito per valutare l’affidabilità di un cliente. Gli strumenti più comuni sono il CRIF e la Centrale rischi della Banca d’Italia.
Non si tratta affatto di libri neri, ma di soluzioni nate per raccogliere informazioni utili per valutare in maniera più rapida e precisa la concessione di un prestito. Ecco come funzionano:
- CRIF, acronimo di Centrale RIschi Finanziari, è una società privata che gestisce l’Eurisc, un enorme archivio nel quale sono immagazzinate informazioni su prestiti personali, mutui e altre forme di credito.
- La Centrale rischi della Banca d’Italia è un ente pubblico, che fa sostanzialmente la stessa cosa del CRIF, tenendo traccia dei cittadini che devono restituire cifre pari o superiori a 30mila euro, o sopra i 250 euro, se il cliente ha avuto ritardi o insolvenze.
Entrambi i sistemi riportano quindi informazioni legate ai prestiti, anche quelli di chi è in regola con i pagamenti, stilando una sorta di punteggio per stabilire l’affidabilità del cliente.
Una persona con un punteggio basso potrebbe quindi essere considerato un “cattivo pagatore”, vedendosi limitare le possibilità di accedere a nuovi finanziamenti. Per sapere se sei considerato un cattivo pagatore ti basta controllare gli elenchi online a questi link:
Cattivi pagatori: le soluzioni di prestito
La buona notizia è che esistono alcune forme di prestito aperte anche ai cattivi pagatori. Chi può contare su una fonte di reddito stabile, come uno stipendio o una pensione, può ottenere fino a 75.000 euro a tasso fisso da restituire con piani da 24 a 120 mesi, con la garanzia di ottenere un prestito:
- pratico: le rate vengono detratte automaticamente dallo stipendio o dalla pensione, scongiurando in modo definitivo possibili ritardi o insolvenze future;
- sempre commisurato alle proprie capacità di spesa: le rate mensili non superano mai il 20% del netto in busta paga (o del cedolino della pensione);
- assicurato: perché sempre accompagnato da una polizza contro ogni rischio.
- non finalizzato: il denaro ricevuto può essere speso con la massima libertà.
- anche in presenza di altri prestiti, con la formula del consolidamento debiti sarà possibile raggruppare i prestiti in corso in un unico nuovo prestito e un’unica nuova rata.
Stiamo parlando della Cessione del Quinto, una forma di prestito che ha a cuore la sostenibilità del prestito e la serenità di chi lo sottoscrive e della sua famiglia, grazie alla presenza dell’assicurazione sempre inclusa.
I prestiti con Cessione del Quinto non richiedono la presenza di garanti o ipoteche e grazie alla Convenzione INPS e NoiPA, che permette la gestione telematica della pratica di finanziamento, garantiscono tempi di erogazioni brevi.
Prestiter, agente storico Prestitalia del Gruppo Intesa Sanpaolo, è stato il pioniere dei prestiti con Cessione del Quinto e lavora da oltre 20 anni per offrire a lavoratori dipendenti e pensionati soluzioni di accesso al credito vantaggiose e trasparenti. Vuoi saperne di più? Richiedi subito una consulenza personalizzata e gratuita con un nostro agente!