Ottime notizie in arrivo! Dall’anno prossimo i lavoratori potrebbero trovare in busta paga un bonus per pagare l’asilo dei propri figli o la badante dei genitori anziani. Lo Stato rinuncia a ogni pretesa fiscale su questa somma, sul modello di quanto sta facendo già la Francia, con buoni risultati soprattutto nell’eliminare il lavoro nero domestico. Ecco come sarà tradotta in pratica questa novità!
A chi spetta il bonus
La nuova manovra finanziaria introdurrà:
- la tassazione agevolata al 10% per i premi di produttività, con tetto fissato a 2.000 euro lordi;
- che diventano 2.500 per le aziende che “coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro“.
Inoltre verrà ampliata la platea dei beneficiari, innalzando a 50.000 euro lordi l’asticella dei redditi ammessi all’incentivo. E la legge punterà anche a favorire, con una forte defiscalizzazione, lo sviluppo del welfare aziendale per i dipendenti e i loro familiari.
Il welfare aziendale oggi è disciplinato dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Attualmente l‘Articolo n. 51 stabilisce che, ai fini fiscali, non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente le somme e i servizi erogati dal datore di lavoro “per la frequenza degli asili nido e di colonie climatiche da parte dei familiari” dei dipendenti, nonché “per borse di studio a favore dei medesimi familiari“.
Cosa sta cambiando
Il testo della nuova manovra stravolgerà questo vecchio impianto. La legge di stabilità allargherà l’elenco a:
- opere o servizi concessi ai lavoratori “per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto“;
- servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali forniti ai familiari dei dipendenti;
- servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti dei lavoratori.
Il cambiamento del regime fiscale di produttività promette di sopperire alle carenze di uno stato sociale oggi in buona parte smantellato dalla crisi economica e dal mercato nero del lavoro.
C’è grande attesa fra i lavoratori dipendenti, naturalmente.