Sono tempi difficili per i pensionati italiani! Lo testimoniano i dati diffusi dall’Osservatorio INPS: secondo l’ente previdenziale, nel 2018 sono stati ben 5.8 milioni i pensionati INPS con redditi inferiori a 1.000 euro al mese, pari al 36,3% del totale. Vediamo nel dettaglio questo fenomeno e le migliori soluzioni in caso di bisogno di liquidità.
Pensioni 2018: i numeri
Nel 2018 i pensionati italiani sono stati 16 milioni, 37.000 in meno rispetto all’anno precedente, ma con una spesa complessiva aumentata del 2,23%.
L’analisi dei numeri fa emergere importanti disparità. Ai tanti pensionati con assegni mensili sotto i 1.000 euro si contrappongono 285.445 fortunati che percepiscono più di 5.000 euro. Per questa piccola porzione di pensionati, pari a meno del 2% del totale, l’INPS spende 23,3 miliardi di euro, contro i 40,2 dirottati verso i 6 milioni di pensionati che non arrivano ai mille euro al mese.
Pensioni INPS 2019: i dati parziali
I dati parziali relativi al 2019 registrano un crollo dei pensionamenti per vecchiaia: nei primi nove mesi dell’anno sono stati 63.926, contro i 141.861 di tutto lo scorso anno.
Grazie anche all’introduzione di Quota 100, sono invece cresciute di molto le pensioni anticipate: quasi 149 mila da gennaio a settembre, una cifra vicina alle quasi 152 mila di tutto il 2018.
L’importo medio delle pensioni è di:
- 1.385 € per i lavoratori dipendenti;
- 676 € per i coltivatori diretti;
- 1.049 € per gli artigiani;
- 1.090 € per i commercianti.
C’è però una buona notizia per i pensionati in cerca di liquidità aggiuntiva. Grazie a una convenzione stipulata tra l’ente previdenziale e alcuni istituti finanziari, i pensionati INPS possono accedere a prestiti a tasso fisso particolarmente vantaggiosi. Andiamo vedere come funzionano e chi può richiederli.
Cosa sono i prestiti in convenzione INPS?
I prestiti in convenzione INPS nascono per tutelare i pensionati con condizioni di favore e procedure semplificate di accesso al credito. Si tratta di finanziamenti che vengono restituiti attraverso la Cessione del Quinto, una formula sempre più popolare che permette di ottenere fino a 75.000 euro con piani di ammortamento da 2 a 10 anni e tassi agevolati.
Ecco i motivi del suo successo:
- è un prestito attento alla sostenibilità: la rata mensile non supera mai il 20% della pensione netta, proteggendo la qualità di vita;
- è un prestito comodo: i pagamenti vengono trattenuti automaticamente dalla pensione, eliminando il pericolo di dimenticanze e insoluti;
- è un prestito protetto: comprende una polizza assicurativa obbligatoria;
- è un prestito riservato: non servono firme di terzi né ipoteche. Inoltre si tratta di un prestito non finalizzato, ossia è necessario fornire documentazione attestante l’utilizzo dell’importo ottenuto, garantendo quindi maggiore flessibilità.
La Cessione del Quinto ha inoltre meno vincoli di età rispetto ai prestiti personali. La restituzione può infatti avvenire anche entro gli 85 anni, contro il limite di 70-75 imposto da altre forme di finanziamento.
Cessione del Quinto per pensionati: come richiederla
I prestiti con Cessione del Quinto sono aperti a tutti i pensionati INPS, con due sole esclusioni:
- chi percepisce un assegno inferiore a 600 euro mensili;
- gli assegnatari di pensione sociale, assegni di invalidità o altre forme assimilabili di sostegno al reddito.
Per avviare una pratica è sufficiente rivolgersi a un istituto di credito convenzionato INPS presentando
- Carta d’identità e codice fiscale
- Gli ultimi due cedolini della pensione
- Il Modello Obis M (se in possesso del richiedente)
- La quota cedibile rilasciata dall’INPS (se in possesso del richiedente)
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